lunedì 13 aprile 2015

La respirazione della calma: UJJAYI PRANAYAMA

Ujjayi pranayama (respirazione psichica)
Sedetevi in una comoda posizione.
Contraete la glottide nella gola ed eseguite khechari mudra, cioè piegate la lingua indietro in modo che il lato inferiore prema contro il palato molle.
Respirate profondamente e gentilmente, come il gentile russare di un bambino che dorme.
Sentite che state respirando solo attraverso la gola.
Durata
Perfezionandolo può essere praticato per ore.
Benefici
Questa semplice pratica ha una sottile influenza su tutto il corpo.
Ha un effetto calmante sul sistema nervoso e calma la mente.
Le persone che soffrono di insonnia dovrebbero praticarlo senza khechari mudra e in shavasana.
Rallenta il battito cardiaco ed è quindi utile per le persone con la pressione alta.
Ha un effetto sottile sul piano psichico ed è usato in molti mudra e tecniche meditative.

La glottide è posta all’altezza della laringe che è l’organo preposto alla fonazione. È costituita per la maggior parte da uno scheletro di

giovedì 9 aprile 2015

Prana, la forza vitale




Nello Swara yoga, così come in tutti gli altri tipi di yoga, grande importanza viene data agli aspetti sia teorici che pratici del respiro. Secondo la Shiva Swarodaya: “Si deve conoscere il prana e le sue variazioni, le nadi o percorsi energetici, e i diversi tattwa o elementi del macrocosmo.
Attraverso l’applicazione di tale conoscenza, lo swara yogi può conoscere tutti gli eventi dell’universo che sono sia di buon auspicio che di cattivo auspicio. Egli arriverà a realizzare che il potere dello swara, intrinsecamente il prana, opera in tutta la creazione, e che in ultima analisi, anche la forma di Shiva è swara, respiro e prana.”

Prana individuale e prana cosmico

Nella maggior parte dei testi yogici il termine prana è associato alla forza vitale o bioenergia. Molte persone utilizzano la parola prana per indicare l’ossigeno, confondendola con la suddivisione del prana vayu che regola il cuore e i polmoni. Ma quando si parla di prana nel senso più alto, ci si riferisce all’aspetto cosmico del termine, piuttosto che

martedì 7 aprile 2015

Siddhasana, posizione perfetta



Sedetevi con le gambe distese in avanti.
Piegate la gamba destra e mettete la pianta del piede contro la coscia sinistra con il tallone premuto contro il perineo, l’area tra l’ano e i genitali.
Piegate la gamba sinistra e mettete il piede sopra il polpaccio destro.
Premete l’osso pubico con il tallone sinistro direttamente sopra i genitali.
Inserite le dita ed il lato esterno di questo piede nello spazio tra

lunedì 6 aprile 2015

Saluto al Sole, Surya Namaskara

Nessuno può darci la libertà va trovata in noi stessi 

La sequenza delle dodici posizioni di Surya Namaskara, il Saluto al Sole, ha inizio con Namaskara Mudra, il gesto del saluto.

Per gli indiani i termini Namaskara ( quando ci si rivolge ad animali e oggetti) e Namastè (quando ci si rivolge a persone ) possiedono un significato molto distante dal concetto di saluto che abbiamo noi occidentali.

Salutare diventa molto di più di un semplice augurio, si entra in sintonia, si percepisce e si condivide la coscienza, si entra in una sorta di comunione con l'altro.

Le mani si congiungono al petto come nella preghiera, il capo si reclina appena versolo sterno con dignitosa umiltà.

Surya è il Sole, inteso come centro di vita e di conoscenza; la sequenza del Saluto al Sole diventa la possibilità che tutti abbiamo per celebrare la comunione con la Conoscenza.

La pratica di questa sequenza, che riproduce col corpo la parabola solare, dalla nascita al tramonto, è un rituale antichissimo di origini sconosciute, praticato, con